5 ago 2012

Rovinato e raggirato da Banca, Carabinieri, Avvocati...

Come si può finire rovinati, per aver comprato una casa?

Il prossimo racconto è inquietante, e ci spiega come è perchè sia sempre meglio evitare l'Italia come la peste, quando si tratta di investimenti!!... Cruda testimonianza di un pover'uomo ridotto sul lastrico e preso in giro (oltre al "danno la beffa", è una costante ormai in questo Paese..) da chi invece avrebbe dovuto proteggerlo e difenderlo.

Ecco a voi, la storia: cercate di aiutarlo se potete, questo Signore NON si merita questo! Nessuno di noi se lo merita!!

Denunce In Rete -

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Buongiorno a tutti, vorrei raccontarvi come si può finire rovinati per aver comprato una casa.


Nel 1999 acquisto una modesta casetta in campagna a Roatto (ASTI) tramite agenzia immobiliare, contraendo un mutuo ventennale con Unicredit Banca , con atto notarile.

Nel 2003 il vicino di casa, proprietario di un fondo confinante con il mio, mi intenta una causa volta ad accertare la regolarità del confine.

E' l'inizio della fine.


La causa in questione si trascina per 9 lunghi anni, durante i quali mi trovo a far fronte a tutta una serie di spese volte a pagare una schiera di avvocati, geometri, architetti e periti vari.


Finalmente, nel 2005, la tanto attesa C.T.U. del Tribunale di Asti (geom. Massimiliano fantino) stabilisce che nella mia recinzione vi è un picchetto che invade di 1,34 mq il fondo del mio confinante (nel frattempo deceduto) valore del terreno agricolo di circa 3€.

Negli anni di cui sopra, sono costretto a dar fondo ai pochi risparmi che avevo per pagare i suddetti professionisti, oltre che a perdere innumerevoli giorni di lavoro per presentarmi puntualmente in tribunale per le udienze (rinviate un'infinità di volte con le scuse più assurde), presenziare alle misurazioni del terreno e recarmi presso gli studi legali per conferire con i vari avvocati.

Ero un piccolo autotrasportatore autonomo (il cosiddetto padroncino) quindi la perdita di tutti questi giorni lavorativi, ha comportato un calo del fatturato oltre che la perdita del lavoro.

Ed ecco che arriva l'Agenzia delle entrate che mi contesta per l'anno 2003, un "incongruenza con gli studi di settore", informandomi che avrebbero proceduto ad un accertamento della mia contabilità.

Tranquillo della mia posizione fiscale (ho sempre pagato tutto puntualmente: iva, inps, inail, cciaa, albo auto-trasportatori, e ho sempre e regolarmente fatturato) continuo a sopravvivere e a lavorare.

Risultato: dai riscontri effettuati, -senza tenere conto del fatto che convive con me la mia ventennale compagna, lavoratrice dipendente con stipendio fisso che contribuisce all'andamento della famiglia, e che la rata del mutuo viene puntualmente pagata fin dal primo mese da mio padre, pensionato, con bonifico bancario facilmente riscontrabile-, risulta che, detratte tutte le spese e i costi, mi restano 230 € al mese, quindi oltre ad essere "antieconomico" (probabilmente per loro, visto che nel mio piccolo spendevo comunque per la mia attività: autostrade, gasolio, ricambi, etc. etc. ) sono sicuramente un evasore poichè è impossibile vivere con quella cifra (non vado in ferie da circa 20 anni, vesto dal ferramenta e l'ultima volta che siamo riusciti ad andare al cinema, davano Forrest Gump) mi viene notificata una cartella esattoriale di equitalia di € 33.000.

Mi è impossibile pagarla nè rateizzarla (a conti fatti, avrei dovuto viaggiare 24 ore su 24); per impugnarla occorre un legale dato l'importo ed una cauzione pari ad 1/3 . Nel c/c della ditta ho in quel momento circa 8000€ che mi vengono posti sotto sequestro giudiziario pochi giorni prima del ricevimento della cartella, previa semplice telefonata di tale signora Anna che si qualifica come funzionaria Unicredit e mi informa di quanto sopra.

Nel giro di un'ora mi ritrovo con il bancomat inutilizzabile, senza un centesimo e quindi di nuovo senza poter lavorare.

Andiamo avanti: con l'aiuto della mia compagna e dei miei genitori, riusciamo a mettere qualcosa sulla tavola e a pagare le utenze, la rata del mutuo, ma non certo inps, inail e quant'altro; altre cartelle esattoriali (ad oggi, ne conto almeno 8).

Arriviamo al 2008, quando ricevo dal tribunale di Asti una notifica che mi informa che la mia casa verrà venduta all'Asta.

Il 20 settembre 2011, la casa viene venduta a € 26.000 ( tralascio di raccontarvi le umiliazioni subite durante i sopralluoghi effettuati per far visionare l'immobile agli eventuali interessati all'acquisto, facendomi passare per un patacca che non paga i debiti ) la metà della metà del valore, visto che 12 anni prima l'avevo acquistata a 95 Milioni delle vecchie Lire, ad un'Agenzia immobiliare che la settimana dopo con una semplice fotografia la propone in vendita a € 89.000, senza riconoscermi nella C.T.U. del perito estimatore , sempre del tribunale di Asti (architetto Sara Coffaro)..

Nessun incremento di valore per tutte le migliorie che, nel corso degli anni, vi avevo apportato: dall'installazione dell'impianto di riscaldamento, al rifacimento di alcuni pavimenti e tanto altrO, e rivalutandola esattamente la stessa cifra alla quale mi era stata venduta nel 1999.

Il giorno 11 aprile 2012, si presentano alla mia porta i Carabinieri con l'Ufficiale giudiziario ed i nuovi proprietari (a loro dire, visto che continuo a pagare il mutuo che avrebbero dovuto estinguere loro entro 30 gg dall'aggiudicazione, come da ordinanza del G.E. Dottor Rampini, del Tribunale di Asti) e mi intimano di liberare l'immobile dandomi mezz'ora di tempo.

Prendo quel che posso in 7/8 sacchi della spazzatura, i miei 2 cani, carico tutto sul furgone e mi ritrovo in mezzo alla strada.

L'U.G. Sig. Passantini, nel rilasciarmi un verbale illeggibile, mi fa' presente che ho 5 settimane di tempo per togliere tutto il resto
, concordando con il Maresciallo Masi della Stazione CC di Villafranca d'Asti, i tempi ed i modi.


Il 13 maggio 2012, dopo aver trovato una sistemazione di fortuna per me e per i miei cani, presso un rudere sperduto in mezzo ai boschi di proprietà di una mia zia (sistemazione provvisoria) mi reco presso la stazione CC di Viillafranca d'Asti, per chiedere al Maresciallo Masi quando posso procedere al trasloco, facendo presente che stava iniziando l'ultima delle 5 settimane concessemi.

Il Maresciallo mi dice che lui per quella settimana sarebbe stato in ferie e che, quindi, non era possibile ed era necessaria la sua presenza; mi rassicura dicendomi che avrebbe provveduto ad avvisare i Sig.ri Pelissetti/Casetta dell'Immobiliare Parigi di Baldichieri d'Asti, nuovi proprietari, e che mi avrebbe chiamato lui al mio cellulare una volta rientrato.

Il 7 luglio 2012 mi presento in caserma in quanto mi avevano riferito che il maresciallo avrebbe ripreso servizio alle ore 9 .

Il Maresciallo telefona e.. il sig. Pelissetti/Casetta lo informa di aver buttato via tutto.

All'interno dell'immobile custodivo la documentazione fiscale inerente 16 anni di attività, vi erano pc, stampante, scanner, fax, impianto stereo, 2 tv, oltre all'arredamento completo di cucina, salotto e camera da letto; inoltre, in un locale accessorio destinato a "casetta degli attrezzi", vi erano: 3 motoseghe, 2 decespugliatori, 2 compressori, 1 troncatrice professionale, 3 avvitatori; il tutto, completo di accessori vari, e tutta una serie di utensili vari, tutti perfettamente in ordine e funzionanti, come visionati il giorno 11 aprile dall'U.G. , oltre ad effetti personali ed ai ricordi di una vita ( parecchie cose, appartenevano a mio padre ed alla mia compagna).

Rientrato, mi sono permesso di telefonare al Sig. Pelissetti/Casetta per chiedere dove fosse finita la mia roba, il quale mi ha detto: "stupido, ho buttato tutto, se ti presenti qui ti lascio per terra".

Oggi, mi ritrovo a dormire per terra e a cucinare con la legna, senza più un lavoro e senza un centesimo, e devo anche continuare a pagare il mutuo fino al 2019.

Tutto questo, nel completo disinteresse di Unicredit Banca che, oltre ad avermi rifilato un bidone insieme al notaio, è rientrata del capitale; mi ha lasciato solo ad affrontare le beghe legali che ne sono scaturite; non ha mosso un dito per impedire che questi "signori" si portassero via la mia casa ad una cifra irrisoria, e che continua imperterrita, nonostante sia a conoscenza di tutto ciò, essendo intervenuta nella procedura come creditore privilegiato, a prelevare al 30 di ogni mese l'importo della rata del mutuo dal c/c vincolato aperto a suo tempo presso di loro, minacciando in caso di mio inadempimento mio padre, che mi fece da garante, di adire azioni legali nei suoi confronti.

Mi fermo qui.

Corrisponde tutto a verità, che posso ampiamente documentare.

Vi sembra giusto tutto ciò?
Scusate il disturbo.

In fede
Berta Francesco
berta_francesco@alice.it

P.S.
Un particolare "ringraziamento" agli avvocati: Caranzano Roberto, Broda Renata, Sonia Zerella, Marco Dapino e Graziano Piano, tutti del Foro di Asti, per avermi cosìbene "fedelmente assistito", ed ai geometri: Massimiliano Fantino e Sesta Michele, nonchè all'architetto Sara Coffaro, per aver così bene "imbrogliato", con le loro perizie.

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Ovviamente, quest'ultimo "ringraziamento" è "malizioso"; nel senso, cioè, che sono proprio questi Signori ad avergli rovinato la Vita! Vergognatevi!!!

Inutile dire che, a tutti voi che leggete, chiediamo se un briciolo di umanità vi è rimasto in capo di fare un qualsiasi cosa per questo poveretto, noi di Denunce In Rete auguriamo che possa incontrare l'aiuto che cerca e la Giustizia che merita.

Forza e Coraggio!!

lo Staff
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6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ci tengo a precisare che il Sig.Berta Francesco non ha ritenuto di farsi tutelare nei termini di legge in quanto sosteneva di essere vittima di un complotto giudiziario accusando la sottoscritta, Avv. Sonia Zerella, ed altri fedeli operatori di giustizia, di non salvaguardare i suoi diritti, circostanza priva di fondamento alcuno.

Ovviamente la sottoscitta assumerà le opportune iniziative in sede giudiziaria, onde tutelare i propri intangibili interessi.

BERTA FRANCESCO ha detto...

L'AVVOCATO ZERELLA DOVREBBE SOLO TACERE
VISTO CHE NON HA FATTO ALTRO CHE IMPEDIRMI DI DIFENDERMI E DI DIRE AL GIUDICE LA VERITA'
ANCORA IL GIORNO 25 SETTEMBRE 2012 QUANDO AVEVO UN'UDIENZA PRESSO IL GIUDICE PERFETTI PER POTER CAPIRE DOVE FOSSERO FINITI I MIEI MOBILI
SONO STATO AVVICINATO DA UN AGENTE DI P.S. MENTRE ASPETTAVO DI ENTRARE IN AULA PER L'UDIENZA CHE MI HA MINACCIATO DICENDOMI CHE SE AVESSI MOSTRATO AL GIUDICE LE PROVE IN MIO POSSESSO CHE DIMOSTRANO SENZA OMBRA DI DUBBIO CHE SONO STATO BUTTATO FUORI BALL'IMMOBILE SBAGLIATO ( COME L'AVVOCATO ZERELLA BEN SA E RISCONTRABILE DALLE MONOGRAFIE DELL'AGENZIA DEL TERRITORIO SU FIDUCIALI.IT )E QUINDI FOSSE SALTATA L'UDIENZA "NON SAREI TORNATO A CASA "
QUINDI EVITI DI DIRE FESSERIE E SI GODA I PROVENTI CHE AVRA' SICURAMENTE OTTENUTO PER FREGARMI
CORROTTA

tuning ha detto...

ci sono stati dei risvolti in questa vicenda?

Denunce in Rete ha detto...

Non sappiamo davvero.

E, siamo molto rattristati anche noi. Tanto che, abbiamo inserito questo post, tra gli "Appelli Disperati", e quello: "A chi donare..", prorio per cercare di fargli ricevere aiuti. Non sappiamo come sia andata a finire.

Possiamo solo sperare.

Se sappiamo qualcosa, lo scriveremo subito.

A presto.

Denunce in Rete -

Anonimo ha detto...

Chissà perchè quelli che si indebitano perdendo poi la casa, se la prendono con i tecnici e i professionisti incaricati dal Tribunale di periziare l'immobile. Il professionista riceve solo la parcella per la perizia stessa e basta. Non ha giovamenti a far sottrarre un immobile ad una persona....la parcella viene pagata anche se il debitore ed il creditore si accordano e tutto si accomoda. Io ho visto esecutati sbattersene fino alla fine e poi lamentarsi quando la macchina giudiziaria si muove e non si ferma più....

Anonimo ha detto...

Salve a tutti, vorrei che non si confondessero le persone che realmente sono vittime con quelle che un po' se ne approfittano.... ci possono essere professionisti incapaci e sfruttatori ma assicuro che ci sono anche figure per bene e che sanno fare il loro lavoro..... a volte e troppo comodo passare da vittima per cercare di spuntarla. C'è un detto ... "CHI E' CAUSA DEL PROPRIO MALE PIANGA SE STESSO".

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